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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Il futuro del Sistema Solare

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Il futuro del Sistema Solare è già scritto tra le stelle e non manco di ricordarlo agli ospiti che guido nelle osservazioni estive, quando mostro loro uno dei tanti gioielli del firmamento: M57 ovvero la "Nebulosa Anello", nella costellazione della Lira. .  Non è difficile capire da dove si origini il nome, visto che la nebulosa ha una forma che ricorda molto il gioiello in oggetto, tranne per il fatto che ha un piccolissimo punto al suo interno che si vede a malapena nella foto, ovvero una "nana bianca".  Questo non è altro che il nucleo densissimo di una stella di dimensioni paragonabili al Sole e ciò che vediamo intorno ne erano gli strati più esterni, ormai sfuggiti all'attrazione della stella morente. Ma non preoccupatevi: quello che vediamo in foto non avverrà prima di circa 5 miliardi di anni.  Si stima infatti che entro questo lasso di tempo il Sole esaurirà tutto il combustibile necessario per le reazioni di fusione nucleare, ovvero l'idrogeno e pas

Sole e aurora

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Rispetto ad altre stelle nella nostra galassia il Sole è certamente un astro relativamente calmo, senza troppe oscillazioni nella sua attività. Nonostante questo anche il Sole ha dei picchi e dei minimi di attività che seguono un ciclo di 11 anni e si manifestano in un maggior numero di macchie solari e ad un aumento del vento solare, ovvero del flusso di particelle cariche emesse dalla nostra stella durante i massimi. Queste particelle, principalmente protoni, sono guidate dal campo magnetico terrestre verso i poli magnetici del pianeta (non solo della Terra, ma di qualsiasi pianeta abbia un campo magnetico, anche Saturno ad esempio) ed entrano nell'atmosfera, interagendo con l'azoto e l'ossigeno e dando vita a spettacolari aurore principalmente di colore verde e rosso. Con l'approssimarsi del massimo di attività del XXV ciclo, siamo in un ottimo periodo per godere di questo spettacolo naturale, anche a latitudini relativamente basse.

414 anni fa

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Era il 7 Gennaio 1610 quando questo signore osserva per la prima volta osserva i quattro satelliti principali di Giove. Capirà che sono satelliti e non stelle solo qualche giorno più tardi, quando una delle lune sparì dietro al gigante gassoso mettendo definitivamente in crisi la teoria geocentrica, secondo la quale il nostro pianeta sarebbe stato al centro dell'Universo.